Facciamo il sapone!
Un po di chimica
In principio c'era olio e idrossido di sodio....
Le classiche saponettine con cui ci laviamo le mani o il corpo sono antichissime come produzione e realizzazione. E' tanto tanto tempo che l'essere umano le produce seguendo varie ricette locali e formulazioni. Ma che cos'è la saponificazione?
La reazione di un estere con base forte viene detta saponificazione. Ecco, ora si che non ci avrete capito nulla!
Riproviamo!
I grassi e gli oli fanno parte degli esteri dell'alcool. Noi spesso associamo l'alcool alle bevande o all'alcool etilico. Vero, ma solo in parte! Gli alcooli sono una famiglia di sostanze caratterizzate da un idrossile. Ne fanno parte metanolo, etanolo etc...
Tecnicamente per farla breve e non annoiarvi più di quanto non stia già facendo la saponificazione è l'idrolisi basica (che generalmente si fa tramite soda caustica) di un trigliceride. In questo modo creaiamo il sale sodico di quel trigliceride o carbossilato in termini tecnici.
I grassi animali o gli oli vegetali sono tra i trigliceridi più utilizzati. Questi sono composti da acidi grassi che a contatto con una base forte producono glicerolo e sale sodico.
Ma perché il sapone sgrassa? Grazie a questa reazione si ottiene una struttura formata maggiormente da una testa idrosolubile (carbossilato) e coda liposolubile (catena idrocarburica). Avete presente l'immagine collettiva degli spermatozoi? Ecco una roba simile. La parte liposolubile (coda) si attacca al grasso mentre la testa idrofila si lega all'acqua che scende dal rubinetto portando via ciò che è attaccato alla coda.
Ora che vi ho rotto per bene le scatole ci schiaffo pure una bella immaginina illustrativa di ciò che accade a livello molecolare. E poi la finisco qui se no abbandonate la pagina e non mi leggerete mai più.
Se invece volete approfondire (e ne sarei davvero tanto felice) potete commentare qui sotto con vostre domande, insulti etc...
E saponettiamo!

Esistono due metodi per fare il sapone: a caldo o a freddo. Noi utilizzeremo quello a freddo. Più sicuro per chi non è pratico o alle prime armi. Intanto ciò che bisogna necessariamente sapere è che non si devono assolutamente respirare i fumi della soda. Quindi servono per prima cosa guanti, occhialetti e mascherina. Non procedete mai senza!
Altra cosa fondamentale è avere una bilancia affidabile che pesa anche il grammo. Non utilizzare stampi di alluminio, rame o ferro. Gli stampi migliori che ho utilizzato sono quelli di silicone. Si trovano anche parecchie formine sfiziose.
Le saponette che presenterò oggi sono state realizzate con:
- 500 grammi di olio extra vergine di oliva
64 grammi di soda caustica
150 grammi di acqua distillata
10 gocce di olio essenziale di lavanda
- un cucchiaino di lavanda essiccata
Pesate con precisione tutti gli ingredienti e prendete una ciotola di plastica molto resistente. Mettete l'acqua pesata nella ciotola e inserire molto lentamente e con attenzione la soda all'interno. Non fate mai il contrario mi raccomando! Mai mai eh!
A questo punto mischiate il tutto con una cucchiarella in plastica o in legno. L'acqua a contatto con la soda raggiungerà i 90 gradi. E a questo punto si può inserire l'olio. Sempre molto lentamente mi raccomando.
Mescolate tutto con il minipiper per 10 minuti, poi inserite la lavanda essiccata e l'olio essenziale. E adesso continuate a mescolare per altri 15 minuti minimo.
Quando il composto sarà molto cremoso potete versarlo negli stampi.
La soda per stabilizzarsi ci mette circa 15 giorni. Vi consiglio di far maturare le saponettine almeno per un 30/40 giorni prima di utilizzarle.
Potete toglierle dallo stampo invece anche dopo 2 o 3 giorni.
E ora vi presento le saponettine in ricetta!
Le mie saponettine Olio di oliva e lavanda
in arrivo prossimamente....
Prossimo appuntamento sarà con la produzione dello shampoo solido e delle palline frizzanti da bagno. Intanto tra pochi giorni saranno a disposizione queste e molte altre saponette nello shop online! Queste, sapone con latte di capra, olio di cocco, cacao, rosa e tanto tanto altro!